TESI DI LAUREA

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2019

BIM and CONSTRUCTION. A tool for site management

Studenti: F. Cavanna, R. Costa
Relatori: Prof. M. P. Vettori, Prof G. Utica
Correlatori: Arch. L. Pinti, Arch. L. Guzzoni
Anno accademico: 2017/2018
Data di Laurea: 15 aprile 2019

BIM e Construction Management. Metodologia di lavoro applicata al progetto di una residenza per studenti in Milano

Studenti: M.Fari
Relatori: Prof G. Utica, Prof.ssa M.P.Vettori
Correlatori: Arch. L. Pinti, Arch. L. Guzzoni
Anno accademico: 2018/2019
Data di Laurea: 15 aprile 2019

La comunicazione nel processo edilizio. Building Information Modeling e interoperabilità nel settore delle costruzioni.

Studenti: G. Capella
Relatori: Prof G. Utica, Prof.ssa M.P.Vettori
Correlatori: Arch. L. Pinti, Arch. L. Guzzoni
Anno accademico: 2017/2018
Data di Laurea: 15 aprile 2019
ALTRE PUBBLICAZIONI:

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2018

Attività di ispezione del progetto BIM-based. Strumenti di verifica critica del progetto di Renzo Piano per il nuovo campus Bonardi del Politecnico di Milano

Studenti: F. Villa
Relatori: Prof G. Bertelli, Prof G. Utica
Correlatori: Arch. L. Pinti, Arch. L. Guzzoni
Anno accademico: 2017/2018
Data di Laurea: 27 luglio 2018


Tecniche avanzate di gestione del progetto. Per una progettazione integrata

Studenti: F. Trivella,
Relatori: Prof. M. P. Vettori, Prof G. Utica
Correlatori: Arch. L. Pinti
Anno accademico: 2017/2018
Data di Laurea: 25 luglio 2018
Abstract Italiano
L’entrata in vigore del DM 560, lo scorso dicembre 2017, ha introdotto in via obbligatoria la digitalizzazione degli appalti pubblici, la quale prevede l’adozione della tecnologia BIM dal 1° gennaio 2019 per opere superiori a 100 milioni di euro e gradualmente per quelle di minore importo fino al 2025. Inoltre il lavoro condotto da UNI, al fine di stabilire le linee guida italiane in ambito BIM, renderà presto obsoleta la modellazione bidimensionale CAD, generando così l’immediata necessità di un passaggio a questa tecnologia per gli studi di progettazione che ambiscono a mantenersi competitivi non solo sul mercato nazionale. Da recenti statistiche emerge che gli studi più strutturati stanno già affrontando questo cambio di paradigma legato principalmente alla fase di progettazione esecutiva; l’elaborato di tesi al contrario si propone di integrare questo approccio nell’iter progettuale fin dallo studio di fattibilità, momento cardine per la definizione degli obiettivi e delle caratteristiche estetiche, tecniche ed economiche. Tali scelte dovranno necessariamente essere rispettate per tutti gli step di avanzamento del progetto. A tal proposito, si può affermare che con il metodo tradizionale, il flusso di informazioni che governano il progetto non è sempre chiaro e condiviso da tutti gli attori coinvolti, determinando, a lungo andare, la perdita di informazioni chiave al fine di mantenere invariata la qualità dell’intervento. Pertanto si è sviluppato un modello tridimensionale il quale è la pre-costruzione dell’edificio in una realtà virtuale, che permette di identificare i problemi e le possibili soluzioni in via preventiva, tenendo conto dell’intero ciclo di vita del manufatto. Grazie all’implementazione della Work Breakdown Structure (WBS) nel modello BIM, ogni componente è identificato con un codice univoco, il quale rende l’elemento sempre riconoscibile in tutte le fasi del progetto. Queste premesse sono state il filo conduttore per la progettazione bim-based di un’unità abitativa, residenza prefabbricata modulare, a basso impatto energetico; inoltre sono state di supporto per lo sviluppo di un metodo facilmente replicabile, il quale consente di apportare cambiamenti di varia natura, con il conseguente adattamento del progetto alle specifiche esigenze di utenza e luogo. Tale metodo si dimostra dunque un utile strumento per la definizione delle componenti più indicate, considerando l’edificio nel suo intero ciclo di vita.

Gestione dell'informazione nel processo edilizio. Dal BIM project execution plan al piano esecutivo del progetto

Studenti: G. Bompignano, L. Ghiorzo
Relatori: Prof G. Utica, Dott. F. Vitola
Correlatori: Arch. L. Pinti, Arch. L. Guzzoni
Anno accademico: 2016/2017
Data di Laurea: 20 aprile 2018
Abstract Italiano
L’obiettivo di questa tesi è definire una linea guida per la formulazione di un Piano Esecutivo BIM applicabile al contesto italiano. L’introduzione all’obbligatorietà dell’uso di metodi e strumenti elettronici specifici per la modellazione per l’edilizia e le infrastrutture, a partire del 2019, pone una serie di interrogativi su come fare BIM. Il piano esecutivo è uno strumento operativo che permette di gestire il processo informativo della progettazione e costruzione fatta in BIM. Costituisce una visione d’insieme, coordinando tutti gli stakeholders, pubbliche amministrazioni, progettisti, consulenti, appaltatori e subappaltatori, grazie all’interoperabilità della metodologia. L’introduzione di nuovi ruoli, quali il BIM Manager, BIM Coordinator e BIM Modeler, integrati con le figure già previste dal codice (RUP, progettisti, direttore lavori ecc), permette l’implementazione del BIM nel processo e ne garantisce la continuità per tutto il suo svolgimento, dalla formazione della domanda pubblica alla consegna dell’opera, e gestione in fase d’uso. Per arrivare alla definizione di un piano esecutivo italiano abbiamo analizzato lo scenario BIM in Italia e messo questo a confronto con le esperienze pregresse di altri paesi, in particolare il caso americano (PEP) ed il caso inglese (BEP). L’analisi dei diversi documenti volti alla gestione di un progetto, quale il Documento Preliminare alla Progettazione, e in particolare il DPP del progetto per la “residenza universitaria Gianluca Spina” dell’Area Tecnico Edilizia del Politecnico di Milano (una delle prime Università italiane ad adottare il BIM), ha portato alla definizione di linee guida per un Piano Esecutivo del progetto. La linea guida descrive per ogni fase del processo edilizio (programmazione, progettazione, costruzione, uso e manutenzione), come governare il procedimento in relazione agli attori coinvolti e agli elaborati da produrre, per un efficiente implementazione del BIM. La linea guida mira ad agevolare la transizione, per i soggetti coinvolti, all’utilizzo di strumenti innovativi digitali.

2017

Data engineering for maintenance management. Building information modeling and database integration for the public schools of Milan

Studenti: S. Bonelli, A. Brizzolari
Relatori: Prof M. C. Dejaco
Correlatori: Arch. L. Pinti
Anno accademico: 2016/2017
Data di Laurea: 27 luglio 2017
Abstract Italiano
L’obiettivo di questa ricerca di tesi è la definizione di una procedura, replicabile ed applicabile anche ad altri contesti nel settore delle costruzioni, che sia in grado di implementare strumenti e metodi innovativi per governare la complessità dei processi che caratterizzano il tema della gestione dell’ambiente costruito. Dunque il focus dello studio è l’integrazione della metodologia BIM (Building Information Modeling) con i benefici dei database dinamici, al fine di fornire uno strumento efficace per controllare le variabili del campo del Facility Management e della Manutenzione. Cap.1 Per prima cosa, la ricerca presenta una panoramica sui cosiddetti rami della gestione del patrimonio immobiliare, considerando asset, property e facility management con un approfondimento particolare su quest’ultimo. Quindi, il Facility viene analizzato nelle sue definizioni, origini, nei suoi servizi e modelli e infine in termini di diffusione a livello globale. Cap.2 Questo capitolo descrive dettagliatamente i caratteri della Manutenzione, come parte essenziale delle attività di Facility Management, in particolare legata ai cosiddetti “servizi all’edificio”, che hanno il compito di assicurarne il corretto funzionamento e di preservarne la qualità nel tempo. Allora questa sezione sintetizza i concetti fondamentali della manutenzione a partire da degrado e obsolescenza, affidabilità e manutenibilità, strategie e procedure di manutenzione sino al Maintenance Management e alla dimensione economica del tema (costi del ciclo di vita). Cap.3 A seguire la digressione introduttiva, il lavoro di tesi si è concentrato sull’attuale situazione italiana, dove dopo anni di negligenza è emersa la necessità della manutenzione del patrimonio immobiliare. Questa tendenza viene supportata da una crescita nella domanda per la manutenzione spiegata dal punto di vista economico e dalla definizione di una precisa struttura legislativa che espliciti gli strumenti propri della manutenzione: il manuale di manutenzione, il manuale d’uso e il programma di manutenzione. Cap.4 A questo punto vengono presentate tutte le componenti fondamentali della metodologia BIM. Iniziando dai concetti teorici come il Diagramma BIM Maturity, i LOD e l’interoperabilità, questa sezione sottolinea la possibilità di integrazione della metodologia nel campo del Facility Management. Si evidenziano le principali barriere nell’adozione del BIM, le principali criticità della pratica corrente e i benefici più rilevanti di questa fusione avvalendosi della letteratura fornita da linee guida ufficiali e da casi sperimentali internazionali. Cap.5 La seconda parte della ricerca fornisce un processo per applicare efficacemente la metodologia e risolvere le criticità più significative combinando i benefici della raccolta dati derivanti da applicazioni database con i vantaggi dei software BIM in termini di visualizzazione, localizzazione e immediato riconoscimento degli elementi in ambiente virtuale. Dunque questa parte illustra la metodologia spiegando il caso studio, le prime fasi di elaborazione dati, la definizione di una WBS e SBS, e una sintesi dell’intera procedura. Cap.6 L’ultimo capitolo si focalizza più in dettaglio sull’integrazione tra modello BIM e Database. Qui il processo viene dettagliatamente presentato nelle sue fasi, utilizzando un modello BIM con parametri condivisi per la manutenzione, un database relazionale e un connettore come DB-link per gestire dati dinamici. In questo modo, è possibile sviluppare un applicativo per accedere e sincronizzare dati per il facility Management e Operation and Maintenance.

Operative models and needs-analysis during the constructive phase. BIM as a tool for the optimization of the project documentation. The case of Teatro Lirico construction site

Studenti: S. Biraghi, J. Salvioni
Relatori: Prof G. Utica, Ing. M. Papetti
Correlatori: Arch. L. Pinti, Arch. L. Guzzoni, Arch. G. Fragasso
Anno accademico: 2015/2016
Data di Laurea: 26 aprile 2017
Abstract Italiano
La seguente trattazione intende illustrare un metodo in grado di ottimizzare il processo di costruzione migliorando la fase di modellazione e organizzazione delle informazioni, attraverso l’uso di software BIM (Building Information Modeling). Verranno in particolare analizzate le fasi di cantiere e, successivamente, la gestione del costruito. L’applicazione di questi software è stata supportata dal cambiamento a livello normativo, che si sta attuando in questi ultimi anni, nei confronti di una progettazione maggiormente coordinata e uniformata secondo linguaggi standard comuni. PARTE I La prima parte presenta la situazione normativa italiana e internazionale relativa al processo costruttivo e di come la metodologia BIM sia applicabile durante varie fasi del ciclo di vita del manufatto edilizio. Viene presentato il caso studio del Teatro Lirico di Milano, oggetto di un intervento di restauro volto al recupero delle qualità storico-artistiche del manufatto, come esempio di utilizzo integrato di questa metodo sul costruito da parte della Pubblica Amministrazione, e di come essa possa essere resa più efficiente attraverso l’utilizzo di nuovi strumenti informatici che permettono una migliore trasmissione delle informazioni tra tutti i soggetti e durante le diverse fasi del progetto. PARTE II Dopo aver illustrato la situazione normativa e di come il BIM stia entrando all’interno del processo costruttivo, in questa seconda parte è stato analizzato come questo metodo possa concretamente essere uno strumento di miglioramento all’interno del progetto, quali benefici porta nelle diverse fasi e sul risultato finale. Principalmente si è parlato di come il BIM possa agevolare i processi di scambio di informazioni nella fase di cantiere, in particolar modo di restauro – visto il gran numero di edifici facenti parte del patrimonio storico italiano – e nella successiva fase d’uso e gestione, considerata come una delle più onerose e lunghe durante l’intero ciclo di vita di un edificio. Sono stati presentati alcuni casi studio relativi all’applicazione del BIM in particolari campi del processo costruttivo. PARTE III La parte terza presenta lo sviluppo di un metodo riproducibile su qualsiasi tipo di manufatto edilizio. In questa sezione viene spiegato come l’aggiornamento di un modello 3D, sviluppato in diverse fasi del ciclo di vita e da differenti figure coinvolte nell’iter progettuale, possa essere ottimizzato attraverso l’utilizzo di strumenti che rendano le procedure di up date più veloci ed efficienti, fornendo molteplici benefici sia in termini di costi, tempo e soprattutto qualità delle informazioni. Il metodo è stato poi applicato al caso studio del Teatro Lirico di Milano. Gli strumenti utilizzati per lo sviluppo di questo metodo sono stati principalmente Autodesk Revit per la modellazione, Dynamo per la gestione dei dati e Microsoft Excel per la loro organizzazione. Durante la trattazione saranno illustrati diversi step di approfondimento attraverso l’uso dei differenti programmi. Il risultato prefissato consiste nella sperimentazione di un processo integrato, parallelo all’andamento del cantiere, in grado di realizzare un modello tridimensionale contenente geometrie generiche volto ad evolversi, attraverso l’uso di software applicativi di ottimizzazione dei processi, fino a diventare un modello parametrico completo con informazioni e documenti utilizzabili durante la fase d’uso e gestione di un edificio che ne descriva tutte le qualità e caratteristiche. Inoltre vuole fornire un quadro completo e coerente alle imprese, ai progettisti, al committente, al Direttore Lavori, al RUP e a tutte le altre figure che partecipano al processo costruttivo.

2016

BIM-based structural analysis : the case of the cineteatro Gavazzeni

Studenti: G. Romeo
Relatori: Prof G. Utica
Correlatori: Prof. G. Rosati, Ing. G. Colombo, Arch. L. Pinti, Arch. H. Ponzoni
Anno accademico: 2015/2016
Data di Laurea: 21 dicembre 2016
Abstract Italiano
Il metodo BIM permette di poter rappresentare così come se fosse costruito un sistema edilizio, potendo integrare tutti i suoi elementi caratterizzanti, dalle fasi di progettazione e di costruzione, alle fasi di gestione e dismissione futura dell'edificio. È possibile intercambiare nella stessa fase progettuale scelte (architettoniche, strutturali o impiantistiche) diverse al fine di ottenere il miglior risultato. La tesi parte dallo studio del Cineteatro Gavazzeni di Seriate, con l’obiettivo di integrare e migliorare, se necessario, il progetto dal punto di vista strutturale sulla base delle nuove normative antisismiche. Ricostruito in CAD BIM il teatro, la ricerca si focalizza sul flusso informativo esistente tra diversi software, usati per la modellazione e gestione del sistema edilizio, in particolar modo sull'integrazione tra l'ambito strutturale e l’ambito architettonico dell'edificio. È stato fatto ciò al fine di studiare e verificare la struttura esistente. Inoltre è approfondito il tema dello scambio di informazioni tra i due software, evidenziando eventuali problematiche. Il caso studio serve come esempio per mostrare come con il BIM sia possibile ottenere una corretta analisi strutturale di un edificio esistente, seguendo le normative del Paese in cui esso è costruito e, all’aggiornamento di queste, adeguarne di conseguenza la struttura. La tesi vuole porre l’attenzione su come l’utilizzo corretto di uno o più software, restituisca una informazione utile alla progettazione del nuovo e alla gestione dell’esistente. La ricerca infatti vuole inserirsi in uno studio più ampio delle influenze del metodo BIM nella valutazione delle vulnerabilità sismiche di strutture esistenti o in fase di realizzazione.

Villa Alari Visconti di Saliceto in Cernusco sul Naviglio. Il restauro e la manutenzione del giardino storico attraverso il BIM

Studenti: G. Pedretti, E. Benfatti
Relatori: Prof M. Bertolinelli
Correlatori: Arch. L. Pinti
Anno accademico: 2015/2016
Data di Laurea: 22 dicembre 2016
Abstract Italiano
Villa Alari Visconti di Saliceto è costruita a Cernusco sul Naviglio agli inizi del Settecento, secolo in cui la villa di campagna ha diverse funzioni. Innanzitutto una funzione pratica-amministrativa, in quanto costituisce il centro direttivo dell’attività agricola che si svolge sul territorio e questa funzione è da considerarsi primaria per le ville cernuschesi. Alle finalità organizzative aziendali si affianca la villeggiatura nei mesi estivi e autunnali. La villa assume nel Settecento un’ulteriore funzione: rappresentare il prestigio del casato, di origine più o meno recente. La residenza estiva è generalmente più fastosa e ricca del palazzo che lo stesso proprietario possiede in città. La tipologia stessa delle ville rispecchia chiaramente il ruolo che l’edificio assume nel Settecento. L’importanza che rivestono i saloni di rappresentanza, sia come dimensioni sia come ubicazione, ed il rapporto tra questi ed i locali destinati invece alla vita quotidiana, familiare, è estremamente significativo. A tale politica di prestigio, di ostentazione di sfarzo e di potere contribuisce il giardino inteso non più soltanto come luogo di riposo a contatto con la natura, ma soprattutto come elemento indispensabile per ricevimenti e giochi di società, in definitiva per accrescere il prestigio del casato. Anche Villa Alari Visconti viene da subito progettata corredata dal giardino di delizia, nella moda del tempo alla francese. Esso subisce nel corso dei secoli notevoli trasformazioni, che lo qualificano come un’opera d’arte “storica” che appartiene al passato, ma che deve vivere nel futuro. L’idea di giardino storico appartiene al XX secolo e alla cultura del restauro. Il termine viene definito in Italia per la prima volta nel dopoguerra ed utilizzato con una certa frequenza solamente dagli anni sessanta e settanta. Un giardino storico è una composizione architettonica e vegetale che risulta interessante per l’arte e la storia e per questo riconosciuto come un bene tutelabile dal punto di vista culturale, architettonico e ambientale. “Il riconoscimento del valore storico comporta la necessità di salvaguardare questo valore una volta identificato. Quindi senza soluzione di continuità si passa dall’identificazione e dalla conoscenza alla conservazione del bene” .Il giardino della Villa è un bene da restaurare e da conservare. La sua manutenzione può essere affrontata con l’ausilio di un modello tridimensionale BIM, dove è possibile conservare tutte le informazioni desunte dalle indagini conoscitive svolte, storiche e non. La tecnologia BIM finora si è interessata a edifici di nuova realizzazione, alla manutenzione di edifici esistenti o al restauro di edifici storici, ma nessuno finora ha pensato di applicarla nei progetti di restauro e manutenzione dei giardini. Questi, a differenza degli edifici, sono caratterizzati anche da elementi vivi. Un edificio esiste e persiste nella sua forma. Un albero al contrario nasce, cresce-in base alle condizioni ambientali in cui si trova-e muore. Tutto questo accade naturalmente. Per questo “l’impresa risulta ardua”. Se la metodologia BIM fosse applicabile al restauro di un giardino storico, si potrebbe progettare la manutenzione annuale con la stima dei costi in relazione ai ritmi di crescita delle piante?

Modelli operativi avanzati per la gestione del processo edilizio BIM-based. Per una guideline adottabile dal Comune di Milano : LOD e criteri oggettivi di aggiudicazione in offerte economicamente più vantaggiose

Studenti: E. Beretta
Relatori: Prof G. Utica
Correlatori: Arch. L. Pinti
Anno accademico: 2015/2016
Data di Laurea: 26 aprile 2016
Abstract Italiano
L’obiettivo perseguito all'interno di questo scritto è quello di formulare delle linee guida utili all’applicazione della metodologia BIM all’interno del processo edilizio pubblico italiano. A tale scopo si è scelto di concentrare l’attenzione sul concetto di livelli di sviluppo (LOD) del modello, quali strumenti di regolazione della densità dei contenuti informativi, che un database grafico come il Building Information Modeling predispone, in relazione alle diverse fasi di progettazione. L’elaborato prende avvio da un primo capitolo dedicato alla disambiguazione di alcuni concetti fondamentali, tra cui quello di Level of Development e Level of Detail, e alla descrizione dei principali vantaggi relativi all’adozione del processo edilizio BIM-oriented. Sono proprio tali potenzialità che hanno condotto diversi Stati ad elaborare delle linee di indirizzo apposite per l’introduzione del BIM negli appalti pubblici. All’interno del Capitolo 2 sono state analizzate e confrontate alcune delle guidelines internazionali più complete, in modo da evidenziarne le caratteristiche principali utili per la definizione nel contesto italiano di un pari strumento. Al fine di ridurre la complessità del progetto, ciascun Paese ha organizzato gli elementi che compongono l’edificio in diverse aree tematiche attraverso lo strumento dei piani di classificazione. Essi sono stati perciò oggetto di un approfondimento all’interno del Capitolo 3. Tra tutte le guidelines prese in considerazione si è scelto di focalizzare l’attenzione sul caso americano, in quanto rivelatosi il più accessibile e completo soprattutto nei confronti della tematica dei LOD. Nel capitolo 4, quindi, si sono individuate le informazioni grafiche e non grafiche che il modello deve contenere a livello generale di edificio e a livello specifico di ciascuna classe di elementi tecnici. Prima di poter trasferire le nozioni apprese dalle esperienze internazionali al caso italiano, è necessario comprendere a pieno il funzionamento di quest’ultimo in materia di appalti pubblici. A tale argomento è stato dedicato un capitolo apposito, il Capitolo 5. Successivamente, nel Capitolo 6, è stato impostato un confronto tra i diversi LOD americani e i contenuti richiesti nelle fasi di progettazione italiane in modo da costruire una diretta corrispondenza. A questo punto (Capitolo 7) è stato possibile, tramite la collaborazione con il Comune di Milano, formulare le caratteristiche essenziali di una BIM guide per gli appalti pubblici. Essa predispone alcuni strumenti operativi che associano a ciascun elaborato progettuale richiesto in un bando tradizionale il LOD che ciascuno degli elementi tecnici del modello deve rispettare, sottolineando quale figura professionale ne è responsabile. Nel Capitolo 8, trattando nello specifico la fase di scelta del contraente, i LOD del modello BIM sono stati relazionati ad alcuni elementi qualitativi che possono essere oggetto di valutazione secondo il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa. Infine sempre nell’ambito di questo criterio di aggiudicazione sono stati proposti alcuni metodi di assegnazione dei pesi ponderali totalmente oggettivi.

Sale di ascolto a geometria variabile: svantaggi e benefici

Studenti: F. Monteleone
Relatori: Prof G. Utica
Correlatori: Prof. M. Guazzotti, Arch. S. Masseroni
Anno accademico: 2015/2016
Data di Laurea:
Abstract Italiano

Il controllo della qualità nei progetti di riqualificazione in applicazione di strumenti BIM: il caso dell'intervento sulla casa di riposo Fondazione G. Verdi

Studenti: I. Orlando, K. R. Panta Bellido
Relatori: Prof G. Utica
Correlatori: Arch. L. Colombo, Arch. S. Masseroni
Anno accademico: 2015/2016
Data di Laurea:
Abstract Italiano

La valutazione dei riflessi operativi della documentazione progettuale nella fase di esecuzione: strumenti e prassi (WBS, CME, Cronoprogramma)

Studenti: C. Ballinari
Relatori: Prof G. Utica
Correlatori: Arch. L. Pinti
Anno accademico: 2014/2015
Data di Laurea:

Implementation of BIM techniques in the conservation process : the case study of S. Maria di Collemaggio, L'Aquila

Studenti: V. Fallati, F. Omati, P. Ceriani
Relatori: Prof S. Della Torre, Prof. G. Utica
Correlatori: Arch. L. Pinti
Anno accademico: 2014/2015
Data di Laurea: 26 aprile 2016
Abstract Italiano
L'obiettivo della tesi è il perfezionamento di una metodologia per la gestione del progetto di restauro e la predisposizione di un database che costituisca il punto di partenza per interventi futuri, atti alla conservazione del bene nel tempo. Ci si avvale di software di tipo BIM per sviluppare un codice di comunicazione univoco comune agli attori del progetto. La trattazione prende avvio dalla presentazione dell'edificio preso in esame per esemplificare il processo, la Basilica di Santa Maria di Collemaggio all'Aquila. Si analizza la complessa storia costruttiva al fine di conoscere e comprendere lo stato attuale in ragione delle logiche costruttive originali e le trasformazioni succedutesi nei secoli in conseguenza di numerosi eventi sismici che ne hanno condizionato lo sviluppo. Il progetto di restauro che nasce in seguito ai danni provocati dal sisma del 2009 funge da base informativa all'applicazione della metodica proposta. Si definisce una procedura coerente alle diverse fasi che si concretizza a partire dal rilievo 3D dello stato di fatto condotto con le tecnologie più avanzate quali l'utilizzo di laser scanner e UAV technology, le quali permettono la restituzione automatizzata di nuvole di punti orientati nello spazio. La ricostruzione delle superfici è sviluppata col software Rhino© attraverso l'utilizzo di NURBS che opportunamente convertite consentono di generare all'interno del software BIM Revit© gli elementi costruttivi della basilica. Generato il modello tridimensionale, si organizza il database di progetto mediante WBS, assicurando una corrispondenza biunivoca tra i dati contenuti in essa e gli oggetti che vengono caratterizzati nel modello. Grazie all'elaborazione dei dati e al QTO si può così produrre una documentazione progettuale coerente. Si sviluppa infine un efficace Piano di Manutenzione legato al modello BIM, affinché esso funga da database univoco e aggiornabile. Si sperimentano quindi gli snodi concettuali e tecnico-operativi la cui definizione potrebbe porre le basi per un'attività di prevenzione e monitoraggio finalizzata alla conservazione programmata dell'edificio, rendendo così possibile la sua gestione futura.

2015

Green design and construction using BIM for building school

Studenti: S. Andreoni, A. Bianchi
Relatori: Prof. G. Utica
Correlatori: Ing. S. Aldarese, Arch. L. Pinti
Anno accademico: 2014/2015
Data di Laurea: 18 dicembre 2015
Abstract Italiano
L’obiettivo di questa tesi è stato quello di approfondire la fase della realizzazione di un’opera edilizia. Studiando le varie fasi preparatorie ed effettive di costruzione, si è messo in evidenza come l’utilizzo della tecnologia BIM permetta una rivoluzione in questo campo. Il progetto utilizzato per sviluppare questo lavoro riguarda la Scuola Elementare di via Viscontini a Milano, edificio che verrà demolito e ricostruito utilizzando la tecnologia Xlam. Dopo aver studiato in modo approfondito il progetto e la tecnologia Xlam, e stato realizzato il modello tridimensionale dell’edificio grazie all’ausilio di un software BIM. Gli strumenti a nostra disposizione ci hanno permesso quindi di revisionare il progetto realizzato, individuando così errori di modellazione, interferenze tra gli elementi e incongruenze che devono essere risolte prima di portare in cantiere il progetto. Aspetto fondamentale di questa fase è la comunicazione tra i diversi attori che partecipano al progetto, i quali possono lavorare separatamente e unire successivamente i propri elaborati, che verranno quindi revisionati dal software. Un rapporto degli errori verrà poi condiviso con tutti gli attori. Si è proceduto successivamente alla stesura di un cronoprogramma dettagliato delle fasi lavorative. A questo punto è stato possibile creare una simulazione della realizzazione dell’opera al fine di ottenere una visione il più possibile aderente alla realtà. Questi software danno la possibilità di visualizzare in anticipo i problemi che si presenteranno durante la realizzazione permettendo quindi al project manager di intervenire in modo tempestivo già durante la fase di progettazione. E’ importante perciò un cambiamento della metodologia tradizionale, la quale non si interessa in maniera adatta alla fase di cantiere nel momento della progettazione, ritrovandosi poi ad affrontare i problemi durante la realizzazione, con un conseguente aumento dei costi e dei tempi. Il cantiere e tutte le sue fasi devono essere progettate nei minimi dettagli, per evitare uno spreco inutile di risorse. Le tecnologie BIM consentono di fare ciò; la maggior parte delle risorse e degli sforzi sono concentrati nella prima fase dell’opera, ovvero la progettazione, con lo scopo di ottenere una fase di realizzazione più efficiente e con minori problemi.

Benefits in project using big data management system applied to BIM

Studenti: F. Del Barba, C. Agape
Relatori: Prof. G. Utica, Ing. M. Papetti
Correlatori: Arch. L. Pinti, Arch. F. Stefanoni
Anno accademico: 2014/2015
Data di Laurea: 18 dicembre 2015
Abstract Italiano
CAPITOLO 1 Nel contesto della progettazione BIM la “I” di Information assume un ruolo centrale in quanto è rappresentativa di tutte le informazioni che caratterizzano il modello, e dunque l’edificio, in termini di ciclo di vita. Il progetto in BIM coinvolge una molteplicità di attori che importa ed esporta informazioni dai modelli e che introduce al tema dell’interoperabilità, ossia la capacità di scambiare tali informazioni ai fini di una collaborazione più efficace. CAPITOLO 2 La quantità di dati che sormonta un progetto di architettura è solitamente di dimensioni tali da essere accostabile al concetto di “Big Data”. Tale terminologia è utilizzata in contesti anche molto diversi da quello architettonico per descrivere una raccolta di dati così estesa in termini di volume, velocità e varietà da richiedere tecnologie e metodi analitici specifici per l'estrazione di informazioni utili alla progettazione. CAPITOLO 3 Il DBMS (sistema per la gestione di basi di dati) è uno delle applicazioni gestionali più appropriate per organizzare e strutturare grandi quantità di dati persistenti e condivisi. Una tecnologia di questo tipo consente di affrontare correttamente una quantità di dati paragonabile ad un “Big Data” e permette di raccogliere, gestire ed elaborare gran parte delle informazioni necessarie alla definizione di un progetto di architettura. CAPITOLO 4 Un edificio è un sistema complesso che è costituito da elementi strutturati che conviene siano classificati correttamente. Lo studio sul tema dei piani di classificazione analizza i sistemi adottati internazionalmente nel settore delle costruzioni ed evidenzia come tali sistemi classificatori facilitino la comunicazione tra più soggetti, agevolando le fasi di organizzazione dei documenti progettuali e di stima dei costi. CAPITOLO 5 L’approfondimento di tutti i concetti fino ad ora espressi si è concretizzato nella realizzazione di un sistema RDBMS (sistema per la gestione di basi di dati relazionali), piattaforma centrale accessibile on-line che, a partire da una massa consistente di dati, ne consente la raccolta, la gestione e l’elaborazione in informazioni utili ai fini della progettazione BIM.

Adopting BIM for facilities management, operations and maintenance

Studenti: M. Ghezzi, H. Ponzoni, I. Villa
Relatori: Prof. G. Utica, Ing. M. Papetti
Correlatori: Arch. L. Pinti
Anno accademico: 2014/2015
Data di Laurea: 30 settembre 2015
Abstract Italiano
Obiettivo di questa tesi è lo sviluppo di una metodologia efficace ed efficiente per la gestione integrata delle informazioni necessarie per l’intero ciclo di vita dell’edificio. Il metodo, tramite l’utilizzo del Building Information Modeling, definisce fin dalle prime fasi della progettazione un database per la gestione del costruito, focalizzando l’attenzione sulle informazioni necessarie per il facility management. Il lavoro si sviluppa partendo da un’analisi dello stato dell’arte della metodologia BIM, concentrando principalmente l’attenzione sull’utilizzo di questa in applicazione al Facility Management come definito nel terzo livello del diagramma “BIM maturity”. Per ovviare al problema della perdita di informazioni tra i professionisti che operano nella progettazione e nella costruzione e il Facility Manager, il metodo propone l’automazione dello scambio dei dati garantendone l’univocità. Di supporto al metodo è stato ideato un plug-in che permette lo scambio dei dati tra il database e il modello parametrico consentendone l’aggiornamento continuo. A conferma dell’efficacia del lavoro, il sistema è stato applicato ad un progetto reale, un edificio di social housing in via Solari 40 a Milano.

Rilevanza della progettazione acustica degli spazi scolastici ai fini dell'apprendimento. Studi, ricerche e indicazioni applicative

Studenti: V. Poppi
Relatori: Prof. G. Utica
Correlatori: Prof. M. Guazzotti, Arch. S. Masseroni
Anno accademico: 2014/2015
Data di Laurea: 28 aprile 2015

BIM for sound control

Studenti: S. Cosio
Relatori: Prof. G. Utica, Ing. S. Aldarese
Correlatori: Prof. M. Guazzotti, Arch. S. Masseroni
Anno accademico: 2014/2015
Data di Laurea: 24 luglio 2015
Abstract Italiano
Il seguente elaborato punta a sviluppare una metodologia per rendere interoperabile il lavoro svolto dall’acustico nell’ambito del calcolo del tempo di riverbero, all’interno di ambienti confinati, e il modello BIM. Lo scopo è quello di facilitare lo scambio e il riutilizzo delle informazioni fra sistemi informativi non omogenei; in questo specifico caso, tra un software BIM, che contiene le informazioni necessarie per la costruzione dell’edificio e un foglio di calcolo su cui vengono implementati gli algoritmi di calcolo tradizionali e un database delle caratteristiche di assorbimento dei materiali. Dopo una prima parte introduttiva, in cui viene presentato un approfondimento teorico sul BIM, viene evidenziato l’attuale stato dell’arte dell’interoperabilità nella progettazione e conseguentemente un excursus su come attualmente essa, tra il BIM e il lavoro dell’acustico, sia applicata solo a livello superficiale. Nel secondo capitolo vengono presentati gli strumenti impiegati dall’acustico a sostegno dello svolgimento dell’analisi acustica del tempo di riverbero, consistenti in un database e un catalogo dei materiali. Essi vengono utilizzati per una scelta consapevole e ponderata del materiale da adottare per ridurre il tempo di riverbero all’interno di un locale, attraverso dei coefficienti di assorbimento elevati. Nella terza parte si procede a descrivere le fasi che hanno permesso di sviluppare tale metodologia applicando il metodo al caso studio, inerente alla scuola media di Via Hermada a Milano. Partendo dal modello BIM, contenente tutte le informazioni inerenti ai locali da analizzare, si procede ad estrapolare le informazioni utili a redigere le schede per il calcolo del tempo di riverbero e successivamente, dopo aver ottenuto dei risultati soddisfacenti, si importa all’interno del modello di partenza i dati ottenuti dal lavoro svolto dall’acustico. Nel capitolo conclusivo è possibile osservare i risultati raggiunti per ogni locale analizzato. Ogni aula è presentata in maniera dettagliata e correlata da ogni scheda. Il risultato ottenuto è stato quello di permettere alla figura dell’acustico di entrare a far parte degli attori che collaborano alla buona riuscita del progetto con il metodo BIM.

Riflessi economici e sociali di una nuova infrastruttura in un territorio fortemente antropizzato

Studenti: J. Sette
Relatori: Prof. G. Utica
Correlatori: Prof. M. Guazzotti, Arch. S. Masseroni
Anno accademico: 2013/2014
Data di Laurea: 27 aprile 2015

Scenario di progetto BIM: la caratterizzazione degli elementi funzionali prefigurati nelle scelte progettuali e loro perfezionamento nel mondo reale della fase di esecuzione e della fruizione del risultato

Studenti: G. Tansella
Relatori: Prof. G. Utica, Prof. E. Ginelli 
Correlatori: Arch. L. Pinti
Anno accademico: 2014/2015
Data di Laurea: 20 febbraio 2015

Il BIM quale strumento di identificazione e approfondimento dei caratteri del progetto finalizzato alla gestione dell’intero arco di vita dell’edificio: dalla fase di ideazione alla gestione del costruito

Studenti: S. Bonelli, A.Brizzolari
Relatori: Prof. G. Utica, Prof. E. Ginelli 
Correlatori: Arch. L. Pinti
Anno accademico: 2014/2015
Data di Laurea: 20 febbraio 2015

2014

Strategie di classificazione degli spazi e delle funzioni. BIM e SBS strumenti di implementazione strategica del progetto

Studenti: J. Vaghi, E. Corbellini
Relatori: Prof. G. Utica, Prof. S. V. Innocenti
Correlatori: Arch. L. Pinti, Arch. M. P. Orto
Anno accademico: 2013/2014
Data di Laurea: 18 dicembre 2014
Abstract Italiano
La componente spaziale e tutte le relazioni che la caratterizzano hanno da sempre rappresentato la fase ideativa di un progetto, che genera una serie di informazioni a se stanti non caratterizzate e organizzate all'interno della documentazione progettuale. La presente tesi propone l'approfondimento degli spazi e delle loro relazioni applicato ad uno specifico caso studio di edilizia residenziale convenzionata, affidato dal comune di Milano. L'analisi degli spazi troverà in seguito applicazione nello sviluppo di un modello virtuale, attraverso un software BIM, contente quindi tutte le informazioni caratterizzanti il complesso stesso e che permetterà di sviluppare non solo gli elaborati grafici ma anche tutta la documentazione necessaria a supporto del progetto. Si è partiti analizzando lo spazio dal punto di vista normativo evidenziandone gli aspetti principali che potessero caratterizzare tutte le entità spaziali del complesso residenziale, ci si è quindi soffermati sugli elementi oggetto di verifica normativa: superfici, RAI, finiture e impianti. In seguito sono stati analizzati alcuni piani di classificazione normati a livello internazionale, soffermandosi principalmente sui temi riguardanti lo spazio e le sue componenti, in particolare si è approfondito il piano OmniClass (piano di classificazione britannico basato sulla ISO 12006). OmniClass è una strategia di classificazione utilizzata dall'industria delle costruzioni, che supporta lo sviluppo dell'edificio e della sua documentazione in tutte le fasi del suo ciclo di vita, portando all'ottenimento di un'identificazione strutturata delle entità di progetto, attraverso l'individuazione e la gestione delle relazioni tra le sue componenti e sviluppando un codice di comunicazione univoco. Lo sviluppo della tesi ha permesso di ottenere - attraverso la gestione integrata delle nozioni derivanti da Omniclass e le potenzialità della progettazione e dei software BIM - un modello virtuale completo in tutte le sue parti materiali e non, che permetta la costante modifica e controllo delle sue prestazioni. L'elaborazione quindi di tutti i documenti che permettano di organizzare, gerarchizzare, gestire e identificare gli spazi attraverso un linguaggio codificato ed integrato con tutti gli aspetti del progetto. La WBS dovrà quindi inserirsi e relazionarsi con una nuova strutturazione organizzata degli spazi contenenti tutte le caratteristiche e specificazioni degli stessi. Sarà quindi possibile unire ed elaborare tutte le informazioni riguardanti gli elementi materiali con le entità immateriali spaziali. La progettazione BIM e OmniClass possono collaborare nel perseguire tali presupposti definendo le basi di una nuova metodologia di classificazione e organizzazione degli spazi, la Space Breakdown Structure.

Modelli di controllo e di gestione dei progetti : WBS e BIM quali strumenti di garanzia per uno scenario del progetto esente da errori. Il caso della scuola primaria di via Hermada

Studenti: L. Grassi, G. Baldini, A. Lupi
Relatori: Prof. G. Utica, Prof. M. Papetti
Correlatori: Arch. L. Pinti, Arch. R. Papa
Anno accademico: 2013/2014
Data di Laurea: 18 dicembre 2014
Abstract Italiano
L’elaborato vuole essere un’applicazione concreta della metodologia B.I.M. presentando il caso studio della scuola Hermada attualmente in fase di progettazione dal Comune di Milano. Lo scopo è quello di creare un modello di controllo e di gestione del progetto che attraverso la W.B.S. e il building information model ha generato strumenti per identificare uno scenario esente da errori. Per fornire una chiave di lettura chiara e completa si è scelto di argomentare le tematiche affrontate nelle seguenti fasi. La prima fase, presentata come approfondimento teorico, mira ad esibire l’attuale stato dell’arte della progettazione B.I.M. L’obiettivo è quello di fornire chiarezza sulla sua storia, sul suo significato, evidenziare i suoi livelli di sviluppo e la sua diffusione nel mondo. Inoltre è descritta l’impostazione di una W.B.S. per un edificio di nuova costruzione, da noi implementata, per localizzare ogni elemento tecnico del complesso scolastico. La seconda fase riguarda lo sviluppo pratico del modello B.I.M. concentrandosi sulla metodologia e sulle strategie utilizzate per la sua costruzione. Partendo dalla redazione della W.B.S. vengono descritte le fasi che hanno portato alla realizzazione del modello B.I.M. Seguendo questa logica è possibile identificarlo non solo come una rappresentazione tridimensionale, ma come un database di progetto “contenitore di dati”. In aggiunta, è utilizzato come strumento di verifica e validazione per gli elaborati prodotti dal Comune di Milano mettendo in evidenza le debolezze di una progettazione tradizionale. Sono identificati gli errori ad essa collegata, sono dovuti alla mancanza di uno strumento comune per lo scambio di dati tra gli attori progettuali. Inoltre verrà dimostrato come queste informazioni possono essere estratte attraverso abachi al fine di creare una base completa su cui costruire gli elaborati esecutivi. La terza ed ultima fase descrive i processi che ci hanno portato alla stesura degli elaborati esecutivi richiesti dalla normativa Italiana vigente. Ognuno è presentato nel dettaglio, identificando le informazioni che sono state sono state elaborate a completezza della loro compilazione.

BIM management e fase di esecuzione. Modelli operativi per la caratterizzazione del cantiere e delle azioni di controllo

Studenti: A. Raineri, M. Scoglio
Relatori: Prof. G. Utica
Correlatori: Ing. S. Aldarese, Arch. L. Pinti, Arch. S. Masseroni
Anno accademico: 2013/2014
Data di Laurea: 18 dicembre 2014
Abstract Italiano
Obiettivo della ricerca di tesi è quello di verificare e colmare il distacco metodologico, culturale e tecnologico tra la metodologia BIM e lo stato dell’arte della necessaria progettazione del cantiere, luogo essenziale in cui il processo si trasforma in oggetto architettonico. Nella prima fase si affronta il tema del BIM Management attraverso l’analisi delle potenzialità di una metodologia BIM all’interno della progettazione del cantiere; inevitabilmente legata alla necessità di realizzare un modello operativo capace di sviluppare un insieme ampliabile e potenzialmente non limitato di informazioni legate al progetto del cantiere; informazioni facilmente condivisibili e gestibili da molteplici attori partecipanti al processo. Figura posta alla base del rapporto tra la qualità delle informazioni e di qualsivoglia decisione messa in atto da ogni attore partecipante, è quella del BIM Manager: il suo apporto all’interno del modello riguarda le fase di pianificazione, coordinamento, esecuzione e controllo. Delineate tali premesse, viene evidenziato come il successo di un progetto dipenda inevitabilmente da un tanto più opportunamente ottimizzato e coordinato controllo del processo architettonico, in grado di gestire tutte le attività richieste e tutte le condizioni e le risorse predeterminate e concordate dall’insieme degli attori coinvolti al fine di raggiungere un unico e predeterminato obiettivo finale. Il BIM Manager dovrà dunque coordinare tutte le informazioni di sua afferenza, attraverso processi operativi sempre più dettagliati caratterizzati dalla successione dei documenti fondamentali del suo operare (WBS, CM, CME, Tempi Operativi, Cronoprogramma, SAL). L’ultima fase consta dell’esemplificazione dell’intero processo redazionale e decisionale in capo alla figura del BIM Manager nell’ambito di un progetto, fino al controllo e verifica della bontà delle metodologie teorizzate. L’intera ricerca svolta presenta al BIM Manager un opportuno ed ottimizzato flusso di lavoro finalizzato alla redazione di tutta la documentazione a lui richiesta, consentendogli un ottimale controllo e verifica del processo, nel corretto rispetto dei principi fondamentali del BIM.

2013

Il caso del progetto di riqualificazione del Teatro Lirico. Analisi strutturata del progetto di conservazione in applicazione di modelli BIM a sostegno di un codice di comunicazione finalizzato al perfezionamento della documentazione progettuale

Studenti: B. Bettiga, F. Nosotti
Relatori: Prof. G. Utica, Prof. M. Papetti
Correlatori: Arch. P. Mariani, Arch. L. Pinti
Anno accademico: 2012/2013
Data di Laurea: 16 dicembre 2013
Abstract Italiano
La seguente trattazione intende definire un metodologia di analisi strutturata inerente i progetti di conservazione, applicata a modelli di progetto derivati da software di tipo B.I.M.,il tutto a sostegno di un codice di comunicazione coerente tra tutti gli attori del progetto, finalizzato al perfezionamento della documentazione progettuale ad ogni livello di dettaglio.

Il caso del progetto di riqualificazione del teatro lirico. Il BIM come strumento di implementazione strategica del codice di comunicazione del progetto attraverso il perfezionamento di un processo logico finalizzato all'assegnazione di valori compatibili a tutte le variabili di forma qualità e costo

Studenti: L. Guzzoni, M. Parietti
Relatori: Prof. G. Utica, Prof. M. Papetti
Correlatori: Arch. P. Mariani, Arch. L. Pinti
Anno accademico: 2012/2013
Data di Laurea: 16 dicembre 2013
Abstract Italiano
La seguente trattazione intende dimostrare come i software di tipo B.I.M. possano porsi quali strumenti di implementazione strategica di un codice di comunicazione univoco per tutti gli attori del progetto. Il tutto attraverso il perfezionamento di un processo logico finalizzato all’assegnazione di valori compatibili a tutte le variabili di forma, qualità e di costo.

Cost approach and depreciated replacement cost method. Metodi e modelli innovativi per la valutazione immobiliare

Studenti: G. Brunelli
Relatori: Prof. G. Utica
Correlatori: Prof. L. Sdino
Anno accademico: 2012/2013
Data di Laurea: 22 luglio 2013

Metodi e modelli per lo sviluppo della documentazione progettuale. Dal progetto alla prefigurazione del cantiere

Studente: L. Pinti
Relatore: Prof. G. Utica
Correlatore: Prof. M. Papetti
Anno accademico: 2012/2013
Data di Laurea: 23 aprile 2013
Abstract Italiano
Obiettivo di questo caso studio è la verifica dell’efficacia del building information model in abbinamento a dati non puramente geometrici, come i tempi ed i costi, per l’ottimizzazione del processo progettuale e della visualizzazione da un punto di vista grafico. Cap. 1 In una prima fase il progetto architettonico viene sviluppato, a partire dagli elaborati CAD 2D del progetto del Comune di Milano, fino ad arrivare al modello tridimensionale dell’edificio esclusivamente rielaborato in Revit 2013 (software che l’Autodesk concede in licenza studentesca), utilizzando tutte le potenzialità offerte da questo modello BIM, che è forse l’interpretazione più letterale di building information model come database principale per il progetto. La forza di questo approccio è la sua capacità di coordinare ogni elemento dell’edificio in un unico database, fornendo così la possibilità di vedere immediatamente i risultati di ogni revisione fatta nel modello e automaticamente riflessa nelle viste associate (disegni) e per rilevare eventuali problemi di coordinamento. Cap. 2 In una seconda fase invece il modello di Revit viene utilizzato in maniera interoperabile con il software Microsoft Excel, che attraverso uno scambio di dati consente di estrarre dal BIM l’abaco delle quantità, con espresse le volumetrie dei materiali già associate al codice di listino che fa riferimento al prezziario. Nel listino sono elencati gli articoli ricavati dal prezziario di riferimento relativi alle opere previste dal progetto e da questi articoli è possibile generare un elenco dei prezzi unitari e di conseguenza ricavare un preventivo dell’intervento. Cap. 3 Una volta definito il computo metrico estimativo (CME), si avvia la terza ed ultima fase, durante la quale è possibile procedere alla creazione del cronoprogramma tramite il software Microsoft Project modificando manualmente se necessario la durata delle lavorazioni interagendo con il diagramma di Gantt.

La valutazione del rumore nel cantiere edile. Sicurezza dei lavoratori e emissioni ambientali nell'ambito delle lavorazioni edili

Studenti: M. Malu, A. Quarantini, A. Roderi
Relatori: Prof. G. Utica
Correlatori: Prof. M. Guazzotti
Anno accademico: 2011/2012
Data di Laurea: 23 aprile 2013

La qualità acustica degli insediamenti residenziali. Una nuova metodica di analisi outdoor

Studente: S. Masseroni
Relatore: Prof. G. Utica
Correlatore: Prof. M. Guazzotti
Anno accademico: 2011/2012
Data di Laurea: 23 aprile 2013
Abstract Italiano
La seguente trattazione si colloca nell’ambito dell’analisi e della progettazione acustica degli insediamenti residenziali e mira all’elaborazione di una nuova metodologia di ricerca nell’ambito dell’acustica architettonica outdoor. Gli ambienti esterni infatti condizionano la qualità della nostra vita tanto quanto quelli interni, per i quali è però già presente una normativa in materia acustica. Dopo una prima parte teorica relativa alle caratteristiche del suono, alla sua propagazione e alla sua percezione da parte dell’orecchio umano, segue una parte più tecnica relativa all’ambito normativo in materia di acustica. Nel secondo capitolo viene presentato in primo luogo il campo di applicazione del nuovo metodo, che può essere attuato sui nuovi insediamenti residenziali contemporanei, che mirano ad una nuova ideologia di città, come pure sui quartieri residenziali consolidati. In secondo luogo si spiegano gli strumenti necessari alla modellizzazione e simulazione acustica, che dispongono di modelli di calcolo che, per mezzo di ipotesi semplificative, permettono di ottenere previsioni attendibili. L’impiego di tali modelli è solitamente destinato alla soluzione di problematiche complesse legate ai grandi spazi indoor, quali auditori, teatri e palazzetti, per i quali è necessario valutare in modo puntuale i diversi accorgimenti progettuali allo scopo di garantire una diffusione sonora ottimale. All’interno di questo elaborato invece, tali software vengono utilizzati per l’analisi degli ambienti esterni. Nella terza parte si applica il metodo al caso studio, il progetto milanese CityLife, dalla taratura del modello, fino alle simulazioni di confronto con un isolato residenziale appartenente ad una fascia di città consolidata. Nel capitolo conclusivo si esplorano infine alcune delle possibili applicazioni del metodo presentato, analizzando in particolare le conseguenze acustiche della forma degli insediamenti e della loro disposizione territoriale, dei materiali utilizzati e delle tecnologie costruttive impiegate. Lo scopo di questo elaborato è quindi quello di sviluppare una nuova tecnica di confronto riguardante gli ambienti residenziali, per definire la qualità e il benessere acustico percepiti al loro interno.

Gestione e valutazione economica del progetto. Adeguamento a normativa antincendio: il caso dell’edificio di Via Larga 12, Milano

Studente: G. Beretta, R. Mereghetti 
Relatore: Prof. G. Utica
Correlatore: Arch. G. Panti
Anno accademico: 2011/2012
Data di Laurea: 23 aprile 2013

2012

Construction audit. L'audit come strumento per il controllo dei progetti e la realizzazione di benefici finanziari nel settore delle costruzioni

Studente: F. Barbarino
Relatore: Prof. G. Utica
Correlatore: Arch. M. Tomo
Anno accademico: 2011/2012
Data di Laurea: 21 dicembre 2012

Primavera Project Planner nella programmazione di cantieri complessi. Il caso studio di Ponte Lambro

Studente: N. Di Stasio
Relatore: Prof. G. Utica
Correlatore: Arch. S. Gobbi
Anno accademico: 2011/2012
Data di Laurea: 21 dicembre 2012

Progetto definitivo e stima del costo di costruzione : un modello semi-analitico

Studente: M. P. Orto
Relatore: Prof. G. Utica
Correlatore: Arch. S. Gobbi
Anno accademico: 2011/2012
Data di Laurea: 3 ottobre 2012
Abstract Italiano
La seguente tesi si pone come obiettivo la verifica delle possibili applicazioni del metodo di stima multi-parametrica sviluppato da Dipartimento B.E.S.T. del Politecnico di Milano (Metodo B.E.S.T.) attraverso l’analisi dei diversi livelli di sviluppo di un progetto di edilizia residenziale pubblica del Comune di Milano. Inizialmente si e proceduto ad un inquadramento della definizione di Edilizia Sociale, della sua situazione attuale in Italia e portati ad esempio alcuni dei progetti piu recenti per il Comune di Milano, ponendo particolare attenzione all’aspetto qualitativo ed economico. Poste le basi per le richieste progettuali dell’Edilizia Residenziale Pubblica sul territorio milanese, viene presentato lo sviluppo del metodo B.E.S.T. a partire dalle fasi del progetto preliminare attraverso stima sintetica fino al livello di progettazione definitiva attraverso l’evoluzione della stima con procedura semi-analitica. Attraverso l’applicazione di tale procedura vengono identificati i costi di costruzione del progetto, suddivisi in costo netto delle lavorazioni e costi interi per gli oneri della sicurezza e determinate le quantita delle lavorazioni individuabili alla progettazione definitiva. I risultati finali, nel confronto con la documentazione esecutiva a disposizione, risultano piu che soddisfacenti e rientrando nei limiti impostati dal metodo B.E.S.T. ne verificano la correttezza procedurale. Si dimostrano cosi le potenzialita in fase di controllo e verifica sia procedurale che economica in tutte le fasi di progettazione, viene evidenziata l’utilita di tale metodologia, oltre che a scopo didattico, anche come sistema di analisi e verifica dei costi di costruzione preventivati, la riduzione di incongruenze o sottostime nei piani finanziari del progetto, individuando un quadro tecnico economico non completo, ma vincolante dal momento dell’aggiudicazione del bando.

Valorizzazione di un borgo in prossimità di un’area metropolitana: il caso di Bussero

Studente: F. Pallanza
Relatore: Prof. G. Utica
Correlatore: Prof. A. Caruso Di Spaccaforno
Anno accademico: 2011/2012
Data di Laurea: 25 luglio 2012

2011

2011

Cost analysis, cost estimating and building specification. Spazi educativi dell'infanzia in casi studio nazionale e internazionale

Studente: S. Gobbi
Relatore: Prof. G. Utica
Correlatore: Prof. Ing. M. Papetti
Anno accademico: 2010/2011
Data di Laurea: 21 dicembre 2011

Stima sintetica del costo di costruzione: un caso applicativo. L'intervento di edilizia residenziale pubblica via Presolana 6, Milano

Studente: N. Labbadini, V. Larotonda
Relatore: Prof. G. Utica
Correlatore: Arch. G. Riccadonna
Anno accademico: 2010/2011
Data di Laurea: 21 dicembre 2011

Il controllo e la gestione dei costi nella progettazione e nella esecuzione

Studente: M. Fiorito
Relatore: Prof. G. Utica
Correlatore: 
Anno accademico: 2009/2010
Data di Laurea: 1 aprile 2011

2010-1990

La gestione nelle imprese edili

Studente: A. Lattuada
Relatore: Prof. G. Utica
Correlatore: 
Anno accademico: 2008/2009
Data di Laurea:

Modelli operativi per la determinazione del valore di costo. Nuove metodiche e assiomatizzazione di una procedura canonica

Studente: S. Taverna
Relatore: Prof. V. Di Battista, Prof. G. Utica
Correlatore: 
Anno accademico: 2004/2005
Data di Laurea: Luglio 2005

Tintoria Rotondi di Novara: progetto di conservazione e riuso parziale. Analisi storica e progetto di riuso

Studente: M. L. Brambati, L. Mora
Relatore: Prof. F. Tartaglia
Correlatore: Arch. G. Utica
Anno accademico: 1988/1989
Data di Laurea: marzo 1989
Abstract Italiano

Tintoria Rotondi di Novara: progetto di conservazione e riuso parziale. Progetto di conservazione

Studente: M. L. Brambati, L. Mora
Relatore: Prof. F. Tartaglia
Correlatore: Arch. G. Utica
Anno accademico: 1988/1989
Data di Laurea: marzo 1989